Ne soffrono tra i 3 e i 4 milioni di persone, l’isolamento degli adolescenti durante la pandemia ha aumentato casi e ricoveri, e piattaforme come Instagram e TikTok hanno un impatto negativo, raccontano professionisti e pazienti. Eppure da anoressia, bulimia e binge-eating si può guarire, come spiega in questo episodio Francesco Giambertone. «Per me i social sono stati un buco nero: sui profili Instagram e TikTok delle ragazze come me i video nella categoria “per te” sono solo contenuti sul cibo che hanno rafforzato la mia patologia». Rachele ha 19 anni, vive in provincia di Perugia e da un paio d’anni soffre di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. Gli ultimi dati del ministero della Salute, relativi al 2021, raccontano che in Italia sono oltre 3 milioni le persone che soffrono di disturbi come anoressia, bulimia e binge-eating, che costituiscono la seconda causa di morte negli adolescenti tra 12 e 17 anni, dopo gli incidenti stradali, e sono in vertiginoso aumento anche tra i maschi, che oggi rappresentano il 20% dei malati. Il 15 marzo è la giornata del Fiocchetto Lilla, dedicata ogni anno ai disturbi alimentari: un problema sempre più diffuso, come racconterà Francesco Giambertone in questa puntata, e aggravato negli ultimi anni da almeno due fattori: la pandemia da coronavirus (+40% di casi e +50% di ricoveri dal 2020) e, come spiegano Rachele e la psichiatra Laura Dalla Ragione, autrice del libro Social Fame (Il Pensiero Scientifico), il ruolo sempre più pervasivo dei social media.
Per altri approfondimenti:
- «Mia figlia e l’anoressia: ti senti in colpa, smarrito e la sanità ha troppi limiti»
- Ortoressia: che cos’è questo disturbo alimentare. I sintomi, le cause psicologiche e i rimedi
- Curare i disturbi alimentari: perché è così difficile accedere alle terapie?