Il 6 marzo, nella sede dell’Onu di New York, è stato approvato da oltre 100 Paesi lo «High Seas Treaty». Come spiega Valeria Sforzini, se verrà ratificato le acque più lontane dalle coste non saranno più una terra di nessuno dove (quasi) tutto è concesso e potranno essere create delle zone protette. Un passo importante verso il raggiungimento dell’Obiettivo 30x30 (ovvero la tutela del 30 per cento di mari e terre entro il 2030). Ma come osserva l’oceanologo Roberto Danovaro, il trattato potrebbe non bastare.
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