Andrea Bellandi, adesso Arcivescovo di Salerno, nel 1995, quando era Docente di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Facoltà Teologica di Firenze, dialoga con Marina e Raffaella Di Giorgi sulla natura della fede, dando anche una sua testimonianza personale, prendendo spunto dall' ipotesi del papirologo O'Callaghan sul frammento 7Q5 di Qumran,identificato come un frammento del Vangelo di Marcο, e risalente al 50 d.C: sarebbe una delle più antiche testimonianze sulla diffusione dei Vangeli in epoca molto vicina al periodo in cui Cristo storicamente visse. Secondo l'ipotesi il frammento corrisponderebbe al passo delVangelo secondo Marco (6,52-53) :"perché non avevano
capito il fatto dei pani,
essendo il loro cuore indurito.
Compiuta la traversata fino a terra,
giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca,
la gente subito lo riconobbe" ου γαρ]
[συνηκαν] ε[πι τοις αρτοις],
[αλλ ην α]υτων η[ καρδια πεπωρω-]
[μεν]η. και δι[απερασαντες]
[ηλθον εις γε]ννησ[αρετ και]
[προσωρμισ]θησα[ν. και εξελ-]
[θοντων αυτων εκ του πλοιου ευθυς]
[επιγνοντες αυτον.] (Testo Greco). Quanto può confermare la propria fede un frammento di papiro? In cosa consiste l'essenza della fede per un credente? (Intervista di Marina e Raffaella Di Giorgi, 1995)
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