Dare voce - Intervista a Marco Lorenzi, regista di "Kamikaze - Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono" di Emanuele Aldrovandi, coprodotto con il Teatro Nazionale Croato Ivan de Zajc di Fiume in scena dal 5 al 14 aprile presso il Teatro Biondo Stabile di Palermo. Una surreale Road map unisce l'Italia e la Croazia nel sogno di una regista cinematografica che si scontra con una realtà amara, gli scheletri nell' armadio di un Occidente preda di una plutocrazia che ha trasformato ogni visione in prodotto, una società del godimento che disorienta, anestetizza al dolore e fa smarrire la bellezza dell'incontro con l'Altro, radice di Pace e seme di speranza per una società equa e solidale. Ma lo spettacolo è anche incontro di culture e identità diverse, in esso si parlano più lingue e si sperimentano ingegnose soluzioni metanarrative, che ci permettono di vedere sullo schermo un vero e proprio film mentre viene ripreso sul palcoscenico trasformato in set cinematografico. Il Teatro Biondo di Palermo e il Teatro Nazionale Croato Ivan de Zajc di Fiume hanno, dunque, unito le loro forze per produrre un’opera di grande fascino e attualità, interpretata da attori e attrici della Compagnia stabile del Dramma italiano di Fiume (Elena Brumini, Aleksandar Cvjetković, Serena Ferraiuolo, Stefano Iagulli, Mario Jovev, Mirko Soldano) e da tre italiani (Vittorio Camarota e le siciliane Aurora Cimino ed Eletta Del Castillo). L’autore Emanuele Aldrovandi (Reggio Emilia, 1985) ha al suo attivo diversi testi teatrali, sceneggiature e regie. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui due premi Hystrio, il Premio Riccione, il Premio Mario Giusti, il Premio Fersten, il Premio Luigi Pirandello, il Premio Rai Cinema e un Nastro d’Argento. Quest’anno l’editore Einaudi ha pubblicato il suo primo romanzo: Il nostro grande niente. Marco Lorenzi, Classe 1983, dopo il diploma nel 2006 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e i primi spettacoli da attore, nel 2009 decide di dedicarsi alla regia fondando la compagnia Mulino di Amleto cui è direttore insieme a Barbara Mazzi.Ha al suo attivo spettacoli tra cui classici come W.Shakespeare, Carlo Goldoni, Moliére, V. Hugo, sempre con uno sguardo in continuo dialogo col contemporaneo. Sensibile ai temi dell'inclusione sociale nel 2019 firma la regia di “Senza Famiglia”, realizzata con ACTI Teatri Indipendenti, con la collaborazione di Campo Teatrale, il supporto di Residenza IDRA nell’ambito del progetto CURA 2018, con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana, e per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Valzer per un mentalista”.
Nel maggio 2021 debutta “Festen. li gioco della verità”, prima versione teatrale italiana dall’omonimo cult movie diretto da Thomas Vinterberg, spettacolo prodotto da TPE -Teatro Piemonte Europa, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Solares Fondazione delle Arti.
Nell’autunno 2021 Il Mulino di Amleto vince il Premio della Critica assegnato da A.N.C.T. (Associazione Nazionale Critici di Teatro).
Prima di “Kamikaze” sempre con lo Ivan Zajc Croation National Theatre (Dramma Nazionale Croato Ivan Zajc) di Rijeka Marco Lorenzi ha debuttato con “Henrik IV” da Pirandello nel dicembre 2022.
Per Digit Radio Italia News, Marina Di Giorgi (06.04.2024)
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