Buongiorno, sono Gabriella e rieccoci insieme a parlare di fisco. Il 23 luglio scorso è scaduto il termine per l'invio dei modelli 730 e chi secondo la liquidazione d'imposta calcolata è risultato a credito, si aspetta con lo stipendio o la pensione erogata ai primi di agosto il giusto rimborso. Moltissimi lo avranno già ricevuto, ma qualcuno avrà avuto l'amara sorpresa di non trovarlo sulla rata di pensione o in busta paga.
Per i pensionati potrebbe essere un semplice ritardo, in quanto l'INPS effettua i conguagli fiscali a partire dal mese di agosto e di settembre, ma sia per i pensionati che per i dipendenti la causa potrebbe essere un'altra: l'Agenzia delle Entrate ha bloccato la pratica per controllarla.
Ma vediamo che cosa fa scattare il controllo:
Se rispetto ai dati che risultano dal precompilato sono state fatte delle modifiche importanti, per esempio sono state aggiunte delle spese mediche, di ristrutturazione o di altra natura di importo consistente che aumentano quindi di molto il rimborso previsto dal fisco in base agli elementi presenti online, oppure questo rimborso è superiore ai 4000 euro, l'Agenzia delle Entrate verifica la correttezza dei dati e in questi casi non sarà il datore di lavoro o l'ente pensionistico ad erogarlo sulla pensione o lo stipendio, ma sarà l'Agenzia stessa a rimborsare se risulterà tutto corretto. Purtroppo quando ci sono i controlli di mezzo i tempi si allungano e di molto, infatti si dovrà aspettare fino a sei mesi per ricevere il credito su cui magari si contava per spenderlo in vacanza.
Un altro caso in cui non si riceve il rimborso ad agosto è quello dei contribuenti che non hanno attualmente un datore di lavoro che possa fare da sostituto d'imposta, o che sono lavoratori domestici, il rimborso che è stato richiesto quindi direttamente all'Agenzia delle Entrate, sarà versato comunque entro l'anno sul vostro conto corrente. Se siete in questa situazione accertatevi di avere comunicato il vostro IBAN all'Agenzia.
Per oggi vi saluto e alla prossima.
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