Dall’epilettico Principe Myškin (Dostoevskij) a Gustav von Aschenbach che muore di colera a Venezia (Thomas Mann); dal personaggio teatrale di Pirandello, cui la morte “ha ficcato un fiore in bocca”, ai genitori di Dave ne “L’opera struggente di un formidabile genio” di Eggers, che muoiono di tumore a un mese di distanza l’uno dall’altro: la malattia in letteratura ci insegna che anche gli immortali personaggi letterari soffrono come noi comuni mortali. E allora? Il segreto per una vita dotata di senso, nonostante la malattia e la sofferenza, sembra essere in ultima analisi: “carpe diem”. Abbiamo scoperto l’acqua calda ;-)
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