“Avere la pazienza di un santo, di un certosino, di Giobbe”. Ma che la pazienza sia una prerogativa dei santi, dei monaci e dei patriarchi? E noi comuni mortali come facciamo? Partendo dalla “Pazienza del ragno” di Camilleri, procedendo in ordine sparso con incursioni nella mitologia greca e nei Peanuts, passando per Franz Kafka e Joseph Roth, fino ad arrivare alla saggezza orientale e a Rilke, scopriamo che anche oggi, soprattutto oggi, la pazienza è un bene prezioso. E che se proprio ci scappa, meglio un signorile “Perdindirindina” alla Rossella O’Hara di un colorito santione alla Montalbano.
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