ITALIANO BELLO • Storie e letture in italiano
Education:Language Learning
CAPITOLO 4
__________
Fiona salutò Emma e salì le scale per raggiungere il suo appartamento. Quando aprì la porta, Romeo le corse incontro miagolando. Sembrava molto felice di vederla. Anche Fiona era molto felice di essere finalmente a casa. Andò in cucina e appoggiò la zucca sul tavolo, poi andò in bagno.
Quando tornò in cucina, Romeo era sul tavolo e fissava la zucca. Anzi, le soffiava.
«Romeo, cosa succede?» chiese Fiona osservando prima lui, poi la zucca.
Romeo continuò a miagolare e a rizzare il pelo. Fiona cercò di tranquillizzarlo, poi si avvicinò prudentemente alla zucca e la prese in mano, girandola a destra e a sinistra. Sembrava una zucca normalissima. Ma Romeo non ne sembrava convinto. Forse ha un odore strano? Fiona la annusò, ma non sentì nessun odore particolare. Ma lei non aveva l’olfatto di un gatto. Sì, probabilmente ha solo un odore particolare, per questo Romeo reagisce in modo così strano, pensò Fiona, sebbene una parte di lei non ne fosse tanto sicura.
Prese Romeo e lo portò in salotto, poi si lavò i denti e si mise il pigiama. Ma non aveva sonno, così si sedette sul divano e accese la TV. Dato che era la notte di Halloween, in TV c’erano un sacco di film horror. Ne scelse uno a caso e iniziò a guardarlo, mentre Romeo si appallottolava vicino a lei.
Nel film c’erano dei ragazzi che avevano affittato una baita nel bosco. Niente di originale, pensò Fiona. All’inizio erano tutti allegri e si divertivano. C’era la solita biondina carina che tipicamente muore per prima. Poi arrivò la sera e iniziarono a succedere cose strane. Si sentivano dei rumori, la porta cigolava. La ragazza urlò e sparì. Gli altri ragazzi erano in casa terrorizzati. Poi qualcuno bussò alla porta. Tutti trattennero il fiato. Sentirono dei passi, un’ombra si avvicinò alla finestra. L’ombra ruppe il vetro ed entrò in casa. Era una zucca gigante che sorrideva malignamente.
Adesso anche Fiona si trovava nella casa e iniziò a correre in preda al panico. Doveva scappare, allontanarsi da quella terribile zucca, allontanarsi da quel posto… Uscì dalla casa e corse nel bosco. Correva e correva, ma all’improvviso era circondata da decine di bancarelle, tutte che vendevano zucche. Ma le zucche erano vive e si muovevano verso di lei. Fiona cercò di scappare, ma le zucche erano troppe e ben presto era circondata. Si girò nella speranza di trovare una via di fuga, ma non vide altro che zucche.
Le zucche si avvicinarono sempre di più con atteggiamento minaccioso, diventarono sempre più grandi e i loro occhi erano come pozzi neri senz’anima da cui Fiona non riuscì a distogliere lo sguardo. Tu ci hai mangiate, adesso noi mangiamo te. Ripetevano le zucche in coro e sghignazzavano. Tu ci hai mangiate, adesso noi mangiamo te. E Fiona vide che i loro sorrisi maligni si allargavano e la loro bocca nera si faceva sempre più grande. E le zucche ridevano. Una risata senza gioia. Il buio la stava avvolgendo, presto l’avrebbero inghiottita…
Una luce si fece strada fra le tenebre e la risata si spense. Due occhi rassicuranti, un viso familiare, quel pelo rosso... Romeo? Chiese Fiona stupita. E in quel momento aprì gli occhi.
Si era addormentata sul divano e stava sudando. Romeo la stava fissando con quei suoi occhi verdi. Sul pavimento di fronte al divano c’era la zucca: era rotta in mille pezzi. Romeo, dopo essersi evidentemente assicurato che Fiona stesse bene, iniziò a pulirsi il pelo.
Fiona restò immobile per cinque minuti buoni, fissando Romeo che si faceva la toeletta e i resti della zucca sul tappeto, troppo stordita per riuscire a pensare con chiarezza. Poi si alzò, prese un sacco della spazzatura, raccolse i pezzi di zucca e andò a buttarli nel cassonetto della spazzatura in strada, mentre il sole sorgeva e illuminava le strade di Roma.
Create your
podcast in
minutes
It is Free