ITALIANO BELLO • Storie e letture in italiano
Education:Language Learning
CAPITOLO 3
Kira
L’idea di andare dal veterinario proprio non mi piaceva, ma probabilmente lui era l’unica persona che poteva aiutarmi. Almeno, lo speravo.
Padroncina è entrata di corsa e ha spiegato la situazione alla ragazza dell’accoglienza, poi abbiamo aspettato nella sala d’aspetto.
«Hey bellezza» ha detto una voce.
Di fianco a me c’era un grosso gatto rosso dentro un trasportino. Era sulle ginocchia di una ragazza con i capelli viola.
«Dici a me?» gli ho chiesto.
Il gatto mi ha sorriso. «Certo che dico a te, bellezza. Che ne dici di fare due passi insieme stasera? Io e te, al chiaro di luna…»
Oddio! Un gatto stava flirtando con me! «Mi dispiace, io non…»
In quel momento la ragazza mi ha accarezzato. «Che bel gattino!»
«Grazie» ha risposto Padroncina, «ma non è mio, penso che sia del mio vicino. È entrato in casa e all’improvviso si è sentito male.
«Povero micino.»
«Non ti ho mai vista, ti sei appena trasferita?» ha chiesto Padroncina. Il paese è piccolo e lei conosce praticamente tutti.
«No, non abito qui, abito a Roma. Sono venuta a trovare un’amica. Ma stamattina Romeo non ha mangiato e mi sono preoccupata, lui mangia sempre. Mi sembra caldo, forse ha la febbre.»
«Signorina Albachiara!» ha chiamato una veterinaria.
«Devo andare. Mi ha fatto piacere conoscerti!»
«Anche a me, ciao!»
Uff, meno male… Non mi piacevano i gatti, neanche adesso. Dopo cinque minuti era il nostro turno. Il veterinario mi ha visitato, mi ha provato la febbre, mi ha guardato i denti, le orecchie e gli occhi… Niente. Per lui ero un semplice gatto in ottima salute.
Mentre tornavamo a casa, immaginavo già la mia futura vita da gatto di strada, lontana da Padroncina e da Cody. Non potevo certo restare da loro in forma di gatto… Ma che cosa avrebbe fatto Padroncina? Avrebbe preso un altro cane? Quel pensiero mi faceva star male.
Disperata, ho iniziato a piangere.
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