ITALIANO BELLO • Storie e letture in italiano
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È una mattina molto fredda di dicembre e Padroncina ed io facciamo una lunga e bellissima passeggiata nel bosco. Ci sono tanti odori interessanti: odore di altri cani, di cinghiali, di topi, di cervi... Ma poi sento un odore che non conosco e lo seguo. Sono un cane molto curioso!
Padroncina urla il mio nome. Di solito sono un cane ubbidiente, ma l‘odore è davvero interessante! Attraverso un cespuglio e poi mi fermo, perché trovo qualcosa... Sembra un cervo, ma non è esattamente un cervo. È una renna.
La renna trema e sembra molto stanca.
«Ciao! Tutto bene? Hai bisogno di aiuto?», poi mi presento: «Mi chiamo Rocky, abito qui vicino.»
«Piacere, io sono Fiocco. Sì, sto abbastanza bene, grazie. Io… io volevo solo aiutare Babbo Natale…»
«Che cosa? Conosci Babbo Natale?» gli chiedo emozionato.
«Sì, certo! Vengo dal Polo Nord.»
«Caspita! E perché sei qui? Che cosa è successo?»
«Volevo trainare la slitta come le grandi renne... Ma Babbo Natale ha detto che sono ancora troppo piccolo. Devo aspettare l‘anno prossimo, quando sarò grande e forte. Ma io mi sono nascosto sulla slitta. Stamattina Babbo Natale è partito per l’Italia per andare a trovare la Befana, la sua amica strega. Purtroppo c‘era molto vento, la slitta si muoveva a destra e a sinistra… e alla fine sono caduto in questo cespuglio.»
«Ma no, mi dispiace! Ti sei fatto male?»
«Sto bene, grazie. Solo la gamba mi fa un po’ male... Ho anche molto freddo… e molta fame.»
«Vieni con me, ti porto a casa. Lì puoi mangiare qualcosa, scaldarti e riposarti. Poi troviamo un modo per farti tornare a casa.»
E così torno da Padroncina insieme a Fiocco. Lei è molto stupita, ma poi vede che Fiocco zoppica e andiamo a casa tutti insieme.
Una vera renna di Babbo Natale a casa nostra! penso emozionato.
Padroncina dà a Fiocco alcune carote e una bella coperta calda. Mentre Fiocco si riposa, penso a come farlo tornare a casa, al Polo Nord. I suoi genitori gli mancano sicuramente...
«Non hai un modo per chiamare Babbo Natale?» gli chiedo.
«Sì, certo, ma posso chiamarlo solo il 24 dicembre. Guarda: questa piccola campanella sul mio collare è una campanella speciale. Alla Vigilia di Natale diventa una campanella magica. Quel giorno posso chiamare Babbo Natale. La mia mamma la chiama la Magia del Natale. Ma fino al 24 che cosa faccio?» chiede lui triste. Oggi è il 20 dicembre.
«Non preoccuparti, puoi restare da noi fino alla Vigilia! Poi chiami Babbo Natale e lui ti riporta a casa.»
«Davvero? Grazie, sei molto gentile!»
La sua gamba è guarita, così facciamo tante passeggiate insieme, giochiamo, guardiamo la TV e alla fine siamo diventati veri amici.
Arriva la Vigilia di Natale e io sono molto emozionato di incontrare Babbo Natale.
«Fiocco, adesso chiami Babbo Natale?» gli chiedo impaziente.
«Sì, ci provo!»
Fiocco pensa molto intensamente alla sua casa e chiama Babbo Natale con il pensiero.
«Guarda, la campanella splende!»
Fiocco ed io guardiamo affascinati la campanella. Ma dopo pochi secondi si spegne. Aspettiamo e aspettiamo... ma non succede niente. Allora Fiocco ed io facciamo un pisolino. All‘improvviso ci svegliamo perché sentiamo un rumore forte sul tetto. Capiamo subito: è arrivato Babbo Natale! Padroncina sta facendo la doccia e non ha sentito niente.
......
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