Marco 8, 22-38, Maurizio Tiezzi, Fondazione Cantonuovo, Siena, 11.10.2017,www.cantonuovo.org
Gesù chiese ai suoi discepoli: “Chi dite che io sia?”. Pietro intuì la sua identità e disse “il Messia!” ma, avendo il senso delle cose degli uomini e non delle cose di Dio, bloccato e impaurito dalla preventiva necessità dell’opera della croce, rimase come sordo alla notizia della risurrezione. Non riuscì a trascendere il momento per intuire il grande piano di Dio per la nuova creazione e il ritorno del Messia come Re trionfante. Ancora oggi, ogni discepolo di Gesù è posto davanti agli stessi interrogativi:
Abbiamo personalmente intuito la sua identità? Abbiamo il senso delle cose di Dio?
Abbiamo fissato la nostra speranza nella risurrezione, o i nostri affetti terreni ci bloccano per la paura di poterli perdere per Gesù?Siamo disposti a rinunciare a noi stessi (questa è la nostra croce) per seguirlo nella nuova creazione? Siamo disposti a non vergognarci di lui e delle sue parole in questa generazione adultera e peccatrice, nell'attesa del suo ritorno glorioso? Lo Spirito Santo possa rivelarci l’identità di Yeshua, aprirci il cuore al grande piano di Dio e darci la forza di superare l’inganno del senso delle cose degli uomini!
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