Marco 12, 1-17; Maurizio Tiezzi, Fondazione Cantonuovo, Siena, 10.1.2018, www.cantonuovo.org
Yeshua fu continuamente messo alla prova, tenuto sotto pressione per coglierlo in fallo. A tendergli incessanti tranelli erano, a turno, delegazioni di capi dei sacerdoti con scribi e anziani, di farisei con erodiani, di sadducei.
Essi lo affrontavano con inganno e manipolazione. A volte con prepotenza, altre con lusinghe. Spesso tramavano di ucciderlo.
Non era il popolo a fare questo, ma i suoi capi ammantati di falsa religiosità che signoreggiavano sulle persone (Mt. 20,25). Essi agivano per invidia (Mt. 27,18) al fine di avere la proprietà della “vigna” e mantenere i privilegi che sulla stessa si erano arrogati con l’ipocrisia religiosa.
Ancora oggi il regno di Dio soffre violenza e i violenti lo derubano ancora (Mt. 11,12). Ma Dio si aspetta ancora frutti (Is. 5,7) da chiunque diventi cittadino del suo regno (Mt. 21,43).
Ancora oggi il sistema, anche quello religioso, giustifica compromessi e santifica il furto, nel nome di una giustizia personale che insinua malizia nel cuore degli uomini. Ma Dio si aspetta ancora che, mentre si pagano tasse e tributi alle autorità civili, si tema e si onori Dio (Rm. 13,7).
Noi speriamo in Yeshua, che continua a dare il suo regno a persone che ne facciano i frutti, mentre annienta i disegni di chiunque cerchi di opporvisi (Mt. 21, 44)! Dio regna ed è sovrano!
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